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L'albero genealogico
I Buonvisi (una delle più antiche e potenti famiglie di Lucca), secondo la storia ne fu capostipite  un certo Buonviso di Corrado successivamente divenuto Buonviso Buonvisi consigliere dell'imperatore Ottone III nel 990 d.c.
Già nel medioevo la famigli era conosciuta in tutte le corti europee come Banchieri e commercianti, realizzando  la loro fortuna con il commercio della seta e con la gestione di alcune banche; in seguito con la scoperta del nuovo mondo, espansero i loro commerci anche oltreoceano, divenendo a un certo punto della storia cittadina, la famiglia più ricca di Lucca e divenendo, per doppia investitura (papale ed imperiale), Marchesi. In questo periodo fra dentro e fuori le mura cittadine, possederono ben 19 ville e sei palazzi signorili.  A partire dai primi anni della Repubblica, fino al tempo del Principato di Elisa Baciocchi, i suoi appartenenti parteciparono attivamente, in vari periodi, all’amministrazione della città.  Ai tempi della repubblica stessa, per diversi anni,  ricoprirono un ruolo importante nel Consiglio degli Anziani. Fu uno di loro Martino Buonvisi (gonfaloniere e in seguito anche ambasciatore della repubblica presso l'imperatore), che nel 1532 soffocò nel sangue la famosa rivolta “Degli Straccioni”, nella notte tra il 9 e il 10 aprile penetrando nella città da porta S.Donato con circa 600 uomini del contado a cui si unirono alcuni cittadini armati, sconfiggendo e cacciando i rivoltosi.

Nella storia della famiglia, un altro personaggio si trovò coinvolto in un fatto di sangue; fu il 1 giugno 1593, Lelio Buonvisi. Venne fatto massacrare, secondo le cronache, con 19 coltellate dalla moglie Lucrezia Malpigli e dal suo amante Massimiliano Arnolfini, il quale a seguito della cattura, venne murato vivo nella torre Matilde di Viareggio e la moglie fu costretta a farsi monaca.

Nel 1568, Carlo Diodati nipote di Martino Buonvisi, nato dal matrimonio di Anna Buonvisi, con il gonfaloniere Michele Diodati, dopo esser stato imprigionato per eresia a Roma dall’inquisizione e bandito da Lucca, si rifugiò a Ginevra dove nel 1625 vi morì, tragica fine, per chi aveva avuto alla nascita come padrino l’Imperatore Carlo V (si era offerto prima della nascita del bambino nel caso fosse stato maschio e chiamato come lui) ed il Papa come celebrante della funzione. Nel 1705 il marchese Pompeo Pisani, veneziano, arrivato a Lucca a causa sei dissidi con il doge della città di Venezia, sposò la secondogenita di Paolo Buonvisi nipote del potente Martino Buonvisi, Luisa. Questo matrimonio dette vita al ramo della famiglia oggi rimasto e proprietario della residenza dei BuonvisiPisani.   

Tra i vari Buonvisi sono da ricordare anche: Lorenzo Buonvisi, artefice insieme a Pietro Cenami, della congiura che destituì nell’agosto del 1430  Paolo Guinigi e la sua signoria dalla guida della città di Lucca e il cardinale Francesco Buonvisi (1626 – 1700), il quale fu nominato cardinale da Papa Innocenzo XI, dopo esser stato Nunzio apostolico in Polonia e in Austria. Dopo la nomina a cardinale, nel 1690 Francesco Buonvisi si trasferì a Lucca come arcivescovo.